mercoledì 10 giugno 2020

SINTESI FINALE. #STEP24

Il termine "reazione" deriva dal latino "reationem", sostantivo del verbo "reagere" che significa "agire in senso opposto". Questa parola dalle molteplici accezioni, veniva utilizzata per le primissime volte dai latini per descrivere l'azione del far ritornare dal pascolo il bestiame: difatti il prefisso "-re" si può tradurre con all'indietro.
La radice latina del termine rimane la medesima praticamente in tutte le lingue, ne si ha la certezza grazie a degli antichi documenti, descritti dallo storico Du Cange, che testimoniano come durante la guerra dei Cent'anni gli inglesi furono influenzati dalla lingua francese e il termine entrò a far parte anche del vocabolario della lingua di origine celtica.
Il concetto derivante da questo termine è molto ampio ed è stato trattato da molte discipline in qualsiasi epoca si voglia immaginare; ad esempio nella mitologia greca, per rappresentare la supremazia degli dei dell'Olimpo nei confronti degli umani si mostrava come le divinità non transigessero un qualsiasi torto e reagissero con estrema violenza, come si può notare facilmente dal mito di Prometeo .
Quando si pensa al concetto di reazione, si intende una componente naturalistica insita nell'uomo; di fronte ad un'ingiustizia, ad un parere discordante o ad una possibilità di prevalere, l'essere umano tenderà sempre a reagire, sia la reazione eticamente positiva o negativa. Dal punto di vista artistico possiamo dimostrare questa affermazione solamente facendo riferimento a quei movimenti ,come le avanguardie, che proponevano metodi  nuovi di intendere l'arte poichè in netto contrasto con l'idea artistica precedente: l'Impressionismo è il chiaro esempio.

Invece, andando ad analizzare dinamiche più sociali, l'essere umano, quando oppresso dal potente, si ribellerà (si veda la novella "Libertà" di Verga); talvolta lo farà impulsivamente, altre volte ciò condurrà ad una rivoluzione, altre ancora invece sarà soltanto l'animo rivoltoso e battagliero dell'uomo che si risveglierà, ma probabilmente non condurrà ad alcun risultato, dato che, come ci insegna Martin Luther King, in queste situazioni bisogna prediligere la non violenza e l'arte oratoria alla guerra per raggiungere risultati insperati, come la parità di diritti negli Usa.
Può capitare che il torto subito sia molto pesante e significativo, quindi ci si trova a reagire per vendetta, o solamente per restituire quanto ricevuto in un meccanismo di azione-reazione necessario alla sopravvivenza, come spiega Leopardi nello Zibaldone; in altre occasioni , invece, la semplice esposizione di idee o teorie verrà considerata come una reazione ai dogmi imprescindibili su cui si basa la società, e quindi pericolosa, come accadde a Berengario da Tours o a Galileo Galilei.
Il collegamento che esiste tra rivoluzione e reazione, non va inteso solo come mero atto fisico o bellico, ma può essere anche filosofico e del pensiero; da questo punto di vista come non citare i 3 "maestri del sospetto" Freud, Marx e Nietzsche, i quali, attraverso la volontà di ricercare la vera essenza delle cose e di reagire ad una società in cui l'uomo si sente via via sempre più alienato, sono i precursori del pensiero filosofico moderno; tuttavia, come accade con Marx , alcune loro teorie, risultano tutt'oggi utopiche.

Un'altra accezione interessante del termine è quella utilizzata in ambito scientifico: facendo reagire una certa quantità di sostanza, chiamata reagente, otterrò una certa quantità di prodotti.
Questa visione della reazione intesa come sintesi, non è una concezione però del tutto recente.
Nel Timeo di Platone tramite l'azione del demiurgo, che da ordine alle sostanze primordiali, è possibile la creazione di tutte le cose da noi conosciute grazie alle reazioni che avvengono tra acqua, fuoco, terra e aria.
A pensarci bene, questo concetto descritto da Platone, non è poi molto distante da quello che deve fare un ingegnere chimico; il quale oltre ad applicare i principi della chimica deve essere consapevole delle conseguenze e dei rischi che corre in base alle scelte che effettua riguardo un complesso di produzione di prodotti chimici.
Molti studi scientifici utilizzano la reazione anche come obiettivo della loro ricerca specifica.L'arrivo del covid-19 ha da subito mosso scienziati da tutto il mondo affinchè scoprissero più informazioni possibili riguardo a questo terribile virus: c'è chi si è occupato di studiare come esso reagisca alle temperature calde e chi si è incentrato nello studiare le reazioni psicologiche della popolazione in situazioni di pandemia.
In ogni modo è innegabile che il concetto di reazione sia a stretto contatto con la scienza: la scoperta dei limiti dello sviluppo che il nostro pianeta possiede conduce necessariamente ad attuare una "rivoluzione sostenibile" che mira alla salvaguardia delle nostre vite e della terra.

In conclusione la reazione è un concetto che è a stretto contatto con l'ingegneria e la filosofia, ma soprattutto lo è con le nostre vite; che si tratti di istinti ribelli, di rivoluzioni ideologiche e non, di prese di posizione, di voglia di cambiamento, reagire significa voler stare bene con sè stessi, significa voler raggiungere condizioni migliori, significa avere la libertà di fare ciò che più si vuole e si ama: proprio come Ungaretti, al fronte, innanzi alla morte, non si sentì mai più così tanto attaccato alla vita come in quel momento.




mercoledì 3 giugno 2020

UNA SERIE TV. STEP#22

EPISODIO 1: LA GRANDE OCCASIONE

Il sogno più grande di Adam è sempre stato quello di fare il pugile, sin da bambino voleva diventare il numero uno. Dopo tanti anni di sacrifici e duri allenamenti era arrivato il grande momento: il suo primo incontro.
A soli 18 anni sfidava il 28enne Igor, il gigante polacco diventato ormai uno dei migliori al mondo.
Per Adam era un onore combattere con il suo idolo, lo aveva sempre ammirato per la sua capacità di risalire le classifiche in pochissimo tempo, proprio come voleva fare lui; Igor era l'esempio che lo aveva da sempre spinto a credere nei proprio obiettivi fino in fondo.
Grazie all'aiuto della sua più grande amica Sophie, il cui padre lavorava nell'ambiente da anni, si riuscì a organizzare questo incontro, il quale risultato sembrava già scritto, ma per Adam era un'opportunità da non farsi sfuggire.
L'incontro finalmente cominciò e da subito Adam si rese conto che sarebbe stata molto più dura di quanto si fosse mai aspettato...

EPISODIO 2 : LA CADUTA

Igor colpiva con violenza, Adam non capiva tutta quella foga in un incontro amichevole, per giunta il primo per una giovane promessa che ai giornalisti poco prima del match aveva anche dichiarato di sfidare il suo più grande idolo; per un attimo pensò invece che fosse giusto, era così che i campioni dovevano comportarsi, era questa la determinazione giusta da avere per raggiungere il successo, doveva per forza essere così.
Tuttavia il gigante polacco, non appena c'era l' occasione, non esitava ad andare corpo a corpo, ad agganciarsi e a spintonarsi con l'avversario, finchè non arrivava l'arbitro a dividerli.
In uno di questi frangenti però, Igor lo spinse via da sè trattenendo il braccio di Adam tra il suo gomito e il suo corpo; Adam sentì un forte dolore alla spalla, non riuscì più a rialzarsi.
Una volta scoperta la rottura della spalla Adam cadde in depressione, pensò che la sua carriera fosse finite ancor prima di iniziare; la cosa che maggiormente lo turbava era la delusione nei confronti di chi prima riteneva un esempio, non poteva accettarlo, tanto da pensare delle volte che il avesse sbagliato lui sul ring, e non Igor.

EPISODIO 3: LA REAZIONE

Successivamente, ancora abbattuto da quanto accaduto, Adam iniziò ad andare ad assistere a vari incontri, pensando che ormai quello fosse l'unico modo per rimanere in contatto con il pugilato.
Durante un incontro di Igor notò di come egli combattesse costantemente in modo sleale appena ne trovava l'occasione.
Resosi finalmente conto che lui non aveva colpe di quanto accaduto alla sua spalla, e che colui che credeva essere il suo idolo il realtà non valesse molto, si alzò e cominciò a inveire contro Igor accusandolo di giocare sporco.
Il polacco in modo spavaldo gli disse di stare seduto, poichè con quella spalla non poteva fare molto; dopo essere stato schernito e dopo aver intravisto un sorriso sul volto di Igor, fu preso improvvisamente dalla rabbia e si fiondò sul ring pronto a colpire il polacco.
Fortunatamente fu bloccato dall'avversario di Igor e da Sophie che lo fecero calmare dicendo che quello non era il modo di reagire, avrebbe avuto altri modi per vendicarsi.
Così Adam capì cosa doveva fare, si allenò duramente nei 2 anni successivi, facendo guarire la spalla e tornando in forma più forte di prima, la voglia e la determinazione lo spingevano a dare sempre il meglio di sè.
Così riuscì ad ottenere una rivincita contro Igor. Questa volta però Adam era diverso, non più un ragazzo che affrontava per la prima volta le sue paure e le sue difficoltà, ma un uomo che grazie all'esperienza di quanto accaduto si sentiva più forte, più maturo. Per Igor non ci furono speranze, Adam non gli diede mai occasione di giocare sporco, e grazie alla sua determinazione lo mise al tappeto in qualche round.
La pazienza e la voglia di migliorarsi ebbero la meglio sull'impulsività, e grazie a questo bagaglio di esperienze che ormai possedeva, nel giro di qualche anno, riuscì a realizzarsi, riuscì a diventare il numero uno.

sabato 30 maggio 2020

L'ETICA DELLA REAZIONE. STEP#21

"Alla pari del rivoltoso, il ribelle rifiuta l'ordine dominante del mondo in seno al quale è stato gettato. Come il rivoluzionario, lo rifiuta in nome di un altro sistema di valori, di una concezione del mondo che trova in sè stesso e di cui si fa portare. Tuttavia, al contrario del rivoltoso o del resistente, il ribelle trae innanzitutto da sè stesso ciò che anima il suo atteggiamento. La rivolta è legata ad una situazione, ad una congiuntura che ne è la causa, e si spegne nel momento in cui tale causa sparisce e la situazione cambia. La ribellione invece non è legata solamente alle circostanze, ma è di ordine esistenziale. Il ribelle sente fisicamente ed istintivamente l'impostura. Rivoltosi si diventa, ma ribelli si nasce."

 Alain de Benoist, riguardo l'etica del ribelle, ritiene che sia opportuno differenziare il rivoluzionario dal rivoltoso e dal ribelle. Queste 3 diverse categorie di persone hanno anche però un aspetto molto importante in comune: incarnano una legittimità che si oppone alla legalità dell'ordine costituito.
Tuttavia, secondo il filosofo francese, sono proprio le differenze tra questi gruppi che portano ad una riflessione più ampia sul concetto di reazione.
I rivoltosi appartengono a tutte le epoche e sono da sempre protagonisti di rivolte popolari, movimenti di protesta e insurrezioni; essendo mossi solamente dall'insofferenza e dalla disobbedienza, le loro azioni, la maggior parte delle volte inutili ed eccessive, saranno destinate a susseguirsi ininterrottamente nel tempo poichè troveranno sempre qualcosa o qualcuno da giudicare oppressivo nei loro confronti.
Diverso è il discorso per i rivoluzionari, dotati di una maggiore coscienza ideologica e di un'esigenza di trasformazione molto più radicale; essi reputano inutili, se non addirittura ingenui tutti quei tentativi di rivolta puramente istintivi.
Il ribelle,invece, è tale perchè ogni altro modo di esistere gli è impossibile. Il ribelle è colui che non smetterà mai di resistere, non si darà mai per vinto e non smetterà mai di reagire: fa parte della sua indole. Pur sapendo di non riuscire a cambiare il mondo, sa anche per certo che il mondo non cambierà lui. Il ribelle è colui che non cede, che si rifiuta, colui che dice no.
Il ribelle non sarà mai indifferente, è fatto per la lotta, anche se ormai senza speranza.
Il ribelle sarà sempre pronto a reagire. Non c'è sconfitta nel cuore di chi lotta!





Fonte:http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/filosofia/4200-l-etica-del-ribelle

mercoledì 27 maggio 2020

LA REAZIONE NELLO ZIBALDONE. STEP#20

"L'egoismo comune cagiona e necessita l'egoismo di ciascuno. Perché quando nessuno fa per te, tu non puoi vivere se non t'adopri tutto per te solo. E quando gli altri ti tolgono quanto possono, e per li loro vantaggi non badano al danno tuo, se vuoi vivere, conviene che tu combatta per te, e contrasti agli altri tutto quello che puoi. Perché di qualunque cosa tu voglia cedere, non devi aspettare né gratitudine né compenso, essendo abolito il commercio de' sacrifizi e liberalità e benefizi scambievoli: anzi se tu cedi un passo gli altri ti cacciano indietro venti passi , adoperandosi ciascuno per se con tutte le sue forze; onde bisogna che ciascuno contrasti agli altri quanto può, e combatta per se fino all'ultimo, e con tutto il potere: essendo necessario che la reazione sia proporzionata all'azione, se ne deve seguire l'effetto, cioè se vuoi vivere. E l'azione essendo eccessiva, dev'esserlo anche la reazione. [...]"
  (2 Gennaio 1821)


Giacomo Leopardi parlando dell'egoismo all'interno dello Zibaldone, spiega come esso sia la "peste della società" poichè è una caratteristica insita in tutti gli uomini. L'egoismo porta gli uomini a danneggiare chiunque altro affinchè ne si tragga vantaggio.
Dunque questo ragionamento porta Leopardi a spiegare la sopravvivenza secondo il meccanismo di azione-reazione: dato che nessun uomo si farebbe scrupoli ad agire contro di noi, è necessario che si impari ad autodifenderci, combattendo solo per noi stessi senza farci scrupoli ,a nostra volta, se il nostro agire danneggia qualcun altro.








Fonte.http://www.leopardi.it/zibaldone3.php

martedì 26 maggio 2020

REAZIONI UTOPISTICHE. STEP#19

Il moderno pensiero socialista, fa per la prima volta la sua comparsa tra il XVIII e il XIX secolo in Europa con il nome di socialismo utopico (nominativo datogli da Marx per distinguerlo dal socialismo scientifico).
Charles Fourier fu dunque uno dei fondatori di questa corrente di pensiero desiderosa di reagire alla proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio e alla suddivisione in classi sociali.
Così nel tempo si sviluppò il socialismo: un ampio complesso di ideologie, movimenti e dottrine dedite all'instaurazione dell'uguaglianza economica, sociale e giuridica di tutti i cittadini.
Tutti gli obiettivi egualitari del socialismo diedero spunto alle teorie marxiste; gli unici aspetti che Marx criticava erano la poca importanza attribuita alla classe proletaria, e l'idea diffusa tra i riformisti che il socialismo fosse la naturale evoluzione della società occidentale; il capitalismo, a causa delle sue contraddizioni interne, si sarebbe sgretolato a favore del comunismo.
Di conseguenza Marx completò la teoria social-utopistica con il socialismo scientifico: la rivoluzione del proletariato è l'unico modo per il raggiungimento di una società egualitaria e comunista.
Tuttavia queste ideologie economiche e sociali sono ben lungi dall'essere realizzate, pertanto sono ancora considerate utopie.



lunedì 25 maggio 2020

LA FILOSOFIA REAGISCE AL CONTESTO SOCIO-CULTURALE. STEP#18



Il concetto di reazione nella filosofia contemporanea può essere facilmente associato ai filosofi Marx, Nietzsche e Freud.
I 3 "maestri del sospetto" vengono definiti così dal pensatore Paul Ricoeur grazie alla loro volontà di ricercare l'autentico significato delle cose oltre le apparenze e dunque di insinuare il dubbio sulle certezze condivise dalla maggior parte delle persone; uno dei loro obiettivi era proprio quello di dissacrare le credenze tradizionali e di diffondere il dubbio e il sospetto.
Per quanto riguarda Marx il lavoro di svelamento della realtà viene applicato al mondo dell'economia, per Freud a quello della psicologia e lo studio della coscienza.
Nietzsche invece rappresenta alla perfezione questo concetto di filosofia rivoluzionaria che a partire dai 3 maestri del sospetto caratterizzerà la filosofia contemporanea; egli ritiene che la scienza e la filosofia del suo presente sono superficiali poichè non riescono a cogliere la vera realtà del mondo: ciò che appare non coincide con l'essenza delle cose.
La ragione, a suo avviso, è incapace di comprendere il senso della vita, infatti l'esperienza umana sfugge alla logica.
Dunque quello che vuole fare Nietzsche è distruggere tutte le certezze, mettere a nudo l'inconsistenza dei miti e delle dottrine su cui si fonda la civiltà occidentale e il tipo di uomo che ha prodotto.

La sua idea di filosofia è decisamente innovativa, Nietzsche vuole reagire ad un contesto culturale dominato dal positivismo, dalla scienza e dalla tecnica. Questa forte reazione è figlia della preoccupazione che il filosofo possiede riguardo la massificazione della società che ha come unica conseguenza la perdita della propria identità, riducendo il popolo a "gregge".



martedì 19 maggio 2020

UN ABBECEDARIO. STEP#17

A   Azione
B   Biologica
C   Chimica
D   Difesa
E   Evasione
F    Forza
G   Giustizia
H   Hippie
I     Insurrezione
L    Lotta
M   Movimento
N    Normale
O    Offesa
P     Protesta
Q    Quoziente
R    Rivoluzione
S     Svolta
T     Trasformazione
U     Unificazione
V     Violenza
Z      Zuffa

sabato 16 maggio 2020

MARTIN LUTHER KING. STEP#16

Martin Luther King Jr. (Atlanta, 15 Gennaio 1929-Memphis, 4 Aprile 1968) fu un pastore protestante, politico e attivista statunitense.


Negli Usa, soprattutto negli stati del sud, la situazione di segregazione e di negazione dei più elementari diritti civili alla comunità nera era causa di forte tensione tra i bianchi e la comunità afroamericana.
Martin Luther King è stato il portavoce di questa lotta per il raggiungimento dei diritti civili dei neri; ispirandosi alla resistenza non violenta di Gandhi, è sempre stato convinto che l'arte oratoria sarebbe  stata la migliore arma per reagire a dispetto della violenza: bisogna convincere l'avversario,non annientarlo.
Tramite manifestazioni di protesta, marce, boicottaggi e sit-in, a costo di finire innumerevoli volte arrestato, Martin cercava di sensibilizzare la popolazione, anche attraverso la copertura mediatica, per raggiungere finalmente la parità di diritti civili: "I have a dream".
Anni e anni di strenua lotta e reazione pacifica contro la comunità razzista, che imperterrita continua a fare attentati contro la famiglia King e la comunità afroamericana, portarono all'approvazione di documenti come il Civil Rights Act (1964) e il Voting Rights Act (1965) tramite cui finalmente i cittadini neri potevano godere di pari opportunità e diritto di voto, diritto per il quale nella sua resistenza non violenta Martin combatteva maggiormente.
Insignito del premio Nobel per la Pace nel 1964 e assassinato nel 1968, Martin Luther King è stato per certo uno dei più grandi esponenti riconosciuti per la lotta al razzismo, per questo motivo incarna perfettamente il concetto di reazione.

giovedì 14 maggio 2020

REAGIRE PER MIGLIORARE LE CONDIZIONE DEL PIANETA. STEP#15

Sin dalla pubblicazione del libro "The limits to growth" è un dato di fatto che se l'attuale tasso di crescita della popolazione, dell'inquinamento e dell'industrializzazione continuerà ad aumentare inalterato, saranno raggiunti i cosiddetti "limiti dello sviluppo" e il destino più probabile sarà quello di un declino improvviso e incontrollato delle condizioni di vita, andando a segnare di conseguenza la fine della nostra esistenza su questo pianeta.
Queste problematiche, insieme al sempre più pericoloso riscaldamento globale, ci proiettano verso un futuro drammatico a meno di reazioni dell'uomo per migliorare le proprie condizioni di vita.
Di generazione in generazione l'idea largamente diffusa è quella di lontananza dalle condizioni future, non ci sentiamo toccati da quelli che possono essere i risvolti del nostro pianeta, finchè viviamo tranquilli, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Oramai, dati alla mano, non possiamo più permetterci di comportarci così, più si va avanti più le conseguenze aumentano a livello esponenziale: il rapporto sui limiti dello sviluppo commissionato dal Club di Roma deve essere un ammonimento per noi, dato che, già negli anni '70, si riteneva che queste conseguenze riguardassero un futuro molto prossimo al nostro.
Perciò, secondo gli autori del libro, bisogna accettare l'idea di finitezza della Terra e essere consapevoli che sarà necessaria una rivoluzione detta "sostenibile" esattamente come un tempo ci furono quella agricola e quella industriale; non si tratterà di cambiamenti repentini, ma bensì lunghi in cui la consapevolezza dell'obiettivo preposto sarà fondamentale per la riuscita.
Bisogna reagire al più presto, gli effetti rischiano di essere più pesanti tanto più tardi si agirà.


mercoledì 13 maggio 2020

UN FATTO DI CRONACA. STEP#14

"L'epidemia, dovuta al coronavirus, ha due facce: una di tipo biologico e una più legata alla mente, cognitiva. Gli esseri umani hanno una paura che li accomuna: il timore di essere travolti da un'epidemia. E' una paura così radicata da arrivare a far compiere azioni incontrollate, quelle di chi non sa più cosa fare e le prova tutte per salvarsi. Questo timore atavico è amplificato dall'infodemia, la diffusione virale e velocissima, che in passato non esisteva, di notizie parziali e contraddittorie, quando non addirittura false, che può causare un crollo di fiducia nei rapporti tra le persone e nelle istituzioni, e rendere più potente l'effetto sulla psiche di un fenomeno che è sempre esistito."

Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di Psichiatria, spiega come l'epidemia covid-19 abbia svariate pericolosità causate soprattutto dai mezzi di comunicazione che, consentendo la rapida diffusione di notizie talvolta errate, possono portare a reazioni esagerate ed incontrollabili che peggiorano ulteriormente una situazione critica.

"In Italia, si registrano ingiustificate ed eccessive reazioni psicologiche alla diffusione di notizie sul virus, unitamente alle misure che le autorità hanno assunto al fine di contenere il contagio. Un mix ansiogeno che ha modificato le nostre abitudini e la percezione di salute e benessere individuale.[...]
Tutte cose che ci rendono in qualche modo più fragili davanti ad una minaccia invisibile. Più che la malattia in sè ciò che si teme è la paura del contagio sia dalle che verso le persone con cui veniamo in contatto come familiari, colleghi e amici."

Di conseguenza, a causa di tutte queste situazioni, e a causa di casi di suicidi derivanti dalla difficoltà di gestire la pressione psicologica registrati nel mondo, la Società italiana di Psichiatria ha messo a punto delle regole "anti-panico" e ha lanciato l'appello di non "stravolgere le abitudini quotidiane".



Fonte:https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/27/coronavirus-gli-psichiatri-ce-una-epidemia-cognitiva-ingiustificate-ed-eccessive-reazioni-ecco-il-decalogo-contro-il-panico/5719267/

venerdì 8 maggio 2020

INGEGNERIA E REAZIONE. STEP#13

Durante gli studi di ingegneria, uno studente troverà di fronte a sè varie vole il concetto di reazione; per esempio, in fisica verrà spiegato come una superficie eserciti una reazione ,chiamata vincolare, nei confronti di una massa, in risposta alla forza di gravità che la spinge verso il basso, in chimica invece, la reazione è il concetto fondamentale sul quale tutta la disciplina si basa.


Un ingegnere chimico deve saper applicare principi della fisica, della chimica e delle scienze dei materiali per provare a progettare sistemi e soluzioni utili alla produzione in serie di prodotti chimici, petrolchimici o farmaceutici.
Dovendo occuparsi principalmente della progettazione, della gestione e del controllo di impianti industriali, un ingegnere chimico deve essere consapevole delle molteplici reazioni di un sistema di processo conseguenti alle sue scelte, considerando dunque svariate situazioni: dal trasferimento di materia ed energia ai fattori gestionali ed economici, dalle problematiche di sicurezza a quelle di carattere ambientale.

giovedì 30 aprile 2020

L'IMPOSSIBILITA' DI REAGIRE AI DOGMI DELLA CHIESA CATTOLICA. STEP#12

Nel corso del Medioevo sono numerosi gli intellettuali, i pensatori e i filosofi costretti a ritrattare le loro tesi a causa dell'influenza del Cristianesimo.
Essere considerati eretici comportava la pena di morte, il rogo invece era il destino dei sospettati di stregoneria.
La presenza del tribunale dell'Inquisizione, tuttavia, non fermò l'avvento di pensieri e dottrine pericolose per la Chiesa Cattolica: Galileo Galilei è l'esempio più famoso di quella categoria di intellettuali che nel formulare le proprie teorie si trovavano a reagire contro i dogmi imprescindibili della fede.


Un altro personaggio importante fu Berengario di Tours, il quale prese parte alla discussione più che secolare sull'Eucarestia.
Berengario, appoggiandosi alle nozioni aristoteliche di sostanza e accidente, ritiene che il pane e il vino siano soltanto simboli di realtà spirituali, negando così la transustanziazione.
Smentire la trasformazione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo durante l'Eucarestia, portarono Berengario ad essere condannato varie volte a ritrarre le sue tesi salvo poi riconsiderarle poco dopo.
Le sue affermazioni, oltre che essere eretiche, provocarono molte critiche e accuse nei suoi confronti di reazione contro la "grandezza della potenza divina".
Le numerose condanne contro il filosofo in molti concili successivi lo costrinsero a firmare un atto di fede in cui affermava che:


"Dopo la consacrazione,il pane diventa il vero corpo di Cristo, quel corpo nato dalla Vergine. Il pane ed il vino sull'altare, grazie al mistero della preghiera santa e delle parole 
del nostro Salvatore vengono convertiti in sostanza nel Corpo e Sangue del Signore Gesù Cristo."

giovedì 23 aprile 2020

COME REAGISCE IL COVID-19 ALLE TEMPERATURE CALDE?. STEP#11

Sin dall'inizio di questa pandemia COVID-19 non si sono fatte attendere riflessioni e supposizioni sulla natura di questo virus. Dal punto di vista della ricerca scientifica, gli studi  si sono incentrati su come esso reagisca con il nostro sistema immunitario, in modo da poter trovare contromisure il più in fretta possibile.
Uno degli interrogativi che più attanaglia gli scienziati è quello della sopravvivenza del virus alle temperature calde: il coronavirus sparirà quest'estate?
Gli studi sull'argomento hanno portato però risultati contrastanti: "I casi di influenza sono più comuni in inverno principalmente per tre ragioni. Innanzitutto il virus è più stabile in condizioni fredde e asciutte con bassi livelli di luce UV. In secondo luogo, sono più comuni gli assembramenti in luoghi chiusi, che facilitano la diffusione virale. Infine, la carenza da vitamina D, che si acquisisce tra l'altro con la luce solare, può indebolire il nostro sistema immunitario." spiega Francois Balloux all'University College di Londra.
"Le prove tuttavia sono ancora contrastanti.[...] Stando ai risultati, non si evidenziano differenze significative nella velocità di trasmissione, il che significa che i numeri potrebbero non essere influenzati dalle temperature più alte." prosegue il virologo.
Dunque sono ancora sconosciute le reazioni del virus nelle varie circostanze, l'unico modo per scoprirlo sarà aspettare l'estate.


Fonte:https://www.repubblica.it/salute/medicina-e ricerca/2020/04/02/news/coronavirus_il_mistero_della_reazione_alla_bella_stagione-252972530/

venerdì 17 aprile 2020

VENDETTA COME FORMA DI REAZIONE. STEP#10




In un futuro distopico la Gran Bretagna è controllata da un regime dittatoriale e repressivo,il protagonista "V" si serve della vendetta per tentare di smascherare e far cadere il partito nazionalista che governa il Regno Unito.
In questa sequenza V si introduce nella rete nazionale televisiva in modo sensibilizzare la popolazione invitandola a reagire ribellandosi a questo regime incentrato sulla paura e sulla disinformazione, per ritrovare la libertà.
                                                                                                                                  
                                                                                                                   ("V per Vendetta" 2005)

domenica 12 aprile 2020

REAZIONE ARTISTICA. STEP#09

Il primo movimento artistico reazionario è sicuramente l'Impressionismo

"Impression soleil levant" di Claude Monet. 1872. Musée Marmottan Monet di Parigi


Il concetto di reazione nell'Impressionismo è identificato con la ribellione degli artisti Impressionisti nei confronti di un'arte oggettiva e canonica, a favore di un'arte più propensa alle rappresentazioni soggettive.
A partire da questo principio di ribellione si svilupperanno tutti vari movimenti artistici e d'avanguardia del '900.

sabato 11 aprile 2020

L'IMPORTANZA DELLA REAZIONE IN PLATONE. STEP#08

Nel Timeo di Platone é evidenziato come le sostanze principali ( acqua, fuoco, terra, aria) , o "generi", siano in realtà formate dall'unione di tanti piccoli triangoli.
 "Tutte queste figure bisogna concepirle così piccole, che nessuna delle singole parti di ciascuna specie è visibile ai nostri occhi per la sua piccolezza, ma, se molte si riuniscono insieme, è possibile vedere le loro masse: per quanto riguarda le proporzioni relative ai numeri, ai movimenti e a tutte le altre proprietà, il dio, dopo aver realizzato in ogni parte alla perfezione queste cose, finché la natura della necessità si lasciava spontaneamente persuadere, le unì in proporzione ed armonia.[...] L'acqua mescolata al fuoco, quella che è sottile e fluida, a causa del suo movimento e del percorso per cui precipita sulla terra si dice liquida, ed inoltre molle, per il fatto che le sue basi, essendo meno stabili di quelle della terra, sono cedevoli. Non appena quest'acqua, dunque, si divide dal fuoco e si separa dall'aria, diviene più omogenea, si contrae in sé per l'uscita del fuoco e dell'aria, e così si condensa: e questa condensa, se si modifica soprattutto al di sopra della terra, si dice grandine, mentre quella che avviene sulla terra ghiaccio; se invece è meno densa e si è condensata solo a metà, nel caso avvenga al di sopra della terra si dice neve, nel caso avvenga sulla terra e si sia formata dalla rugiada, si dice brina."

E' fondamentale l'azione del demiurgo, il quale tramite le strutture matematiche ordina questi triangoli in massa, quantità e movimento in modo da farli reagire a vicenda.
I generi possono trasformarsi gli uni negli altri secondo proporzioni ben precise stabilite dal demiurgo; queste reazioni sono descritte sotto forma di "combattimento": ogni elemento tende a mantenere il più tempo possibile la sua natura, non appena un genere soccombe ad un altro, si avrà la totale trasformazione del genere vinto, che determinerà un preciso elemento del mondo sensibile.
Un'altra possibilità è che due sostanze coesistano contemporaneamente, formando così altrettanti elementi sensibili, come ad esempio l'acqua liquida è l'unione tra acqua e fuoco, mentre il ghiaccio è determinato dalla presenza dell'acqua sulla terra.

Si può notare che questa idea di creazione che Platone sostiene attraverso il personaggio di Timeo è molto simile al concetto di reazione chimica che conosciamo oggi. Due sostanze reagiscono quando le loro quantità sono in proporzione tale da consentire la totale o parziale trasformazione di esse nei prodotti. Inoltre il "combattimento" di cui parla Platone può essere paragonato alle situazioni in cui una reazione chimica non avviene naturalmente ma ha bisogno di energia per distruggere i legami tra i composti e quindi svolgersi senza ulteriori intoppi.

lunedì 6 aprile 2020

LA VITA E' LA MIGLIOR REAZIONE CONTRO LA MORTE. STEP#07

                           "Un'intera nottata
                             buttato vicino
                             a un compagno 
                             massacrato
                             con la sua bocca
                             digrignata
                             volta al plenilunio
                             con la congestione
                             delle sue mani
                             penetrata
                             nel mio silenzio
                             ho scritto
                             lettere piene d'amore

                             non sono mai stato
                             tanto 
                             attaccato alla vita"
                                                                                                              ("Veglia" di Giuseppe Ungaretti)



Una notte trascorsa accanto ad un compagno morto, al fronte, durante la guerra.
Verosimilmente ogni persona si arrenderebbe all'unico futuro in quel momento auspicabile: la morte.
Tuttavia la reazione del poeta è una ribellione contro questo destino; questa condizione suscita ancora di più in Ungaretti l'attaccamento alla vita, non solo alla propria, ma alla vita intesa come bene comune, come diritto inalienabile.

sabato 4 aprile 2020

REAZIONE DEL POPOLO DURANTE IL RISORGIMENTO. STEP#06

 Per avere più soldati a disposizione Garibaldi promette di distribuire, una volta arrivato in Sicilia, ai capifamiglia contadini siciliani, tutte le terre e i campi prima di proprietà dei ricchi "gentiluomini". Sull'onda dell'entusiasmo per queste promesse, la reazione del popolo contro i proprietari terrieri non si fa attendere: i contadini insorgono violentemente, mossi dalla volontà di liberarsi dal peso dei privilegi e delle ingiustizie sociali, fanno strage dei loro nobili padroni.

"Sciorinarono dal campanile un fazzoletto a tre colori, suonarono le campane a stormo, e cominciarono a gridare in piazza: - Viva la libertà! -
  Come il mare in tempesta. La folla spumeggiava e ondeggiava davanti al casino dei galantuomini, davanti al Municipio, sugli scalini della chiesa: un mare di berrette bianche; le scuri e le falci che luccicavano. Poi irruppe in una stradicciuola.
  - A te prima, barone! che hai fatto nerbare la gente dai tuoi campieri! - Innanzi a tutti gli altri una strega, coi vecchi capelli irti sul capo, armata soltanto delle unghie. - A te, prete del diavolo! che ci hai succhiato l'anima! - A te, ricco epulone, che non puoi scappare nemmeno, tanto sei grasso del sangue del povero! - A te, sbirro! che hai fatto la giustizia solo per chi non aveva niente! - A te, guardaboschi! che hai venduto la tua carne e la carne del prossimo per due tarì al giorno! -
  E il sangue che fumava ed ubbriacava. Le falci, le mani, i cenci, i sassi, tutto rosso di sangue! - Ai galantuomini! Ai cappelli! Ammazza! ammazza! Addosso ai cappelli! -"

("La Libertà" di Giovanni verga. Da le "Novelle Rusticane")

"LE CICATRICI CI RENDONO SPECIALI". STEP#05



domenica 29 marzo 2020

REAZIONE IN MITOLOGIA...L'IRA DEGLI DEI. STEP#04

La mitologia ha da sempre suscitato un certo fascino sull'uomo, è sempre stata per lui fonte d'ispirazione e di ragionamento. Le esperienze vissute dagli eroi greci e latini che tutti conosciamo portano con sè modelli e insegnamenti universali tutt'oggi validi.
Ritroviamo in questi racconti tematiche che sin dall'antichità l'uomo tiene sotto la proprio lente d'ingrandimento; tutto ciò è una stretta conseguenza della possibilità da parte degli esseri umani di rispecchiarsi nei protagonisti di questi miti "classici".
Ma come fa il concetto di "reazione" ad essere connesso con la mitologia?


"Quando, il mattino dopo, Zeus vide fiammeggiare sulla terra i fuochi accesi dagli uomini, fu preso una furia incontenibile. Per prima cosa chiamò i suoi due servi più fedeli e devoti, che si chiamavano Potere e Violenza, e ordinò loro di catturare Prométeo e di inchiodarlo mani e piedi ad una roccia solitaria, su una delle cime più alte dei monti del Caucaso. Prométeo rimase qui incatenato, per migliaia e migliaia di anni, senza invecchiare né morire, perché era un dio, ogni giorno un'aquila gli si avventava addosso, straziava le sue carni coi suoi artigli, gli divorava, col suo becco adunco, il fegato. Questo gli ricresceva durante la notte, perché la tortura potesse ricominciare il mattino successivo"

Il desiderio di supremazia degli Dei, nella mitologia greca, si manifesta come inferiorità in potenza e qualità degli uomini. Quando Prometeo si accorse che le qualità non furono distribuite equamente e che gli uomini erano esseri inermi ed abbandonati al loro destino, scaltro com'era, decise di salire fin nell'Olimpo e rubare la memoria e l'intelligenza da Atena e il fuoco da Efesto e a questo punto donarlo agli uomini.
Questo racconto è il più chiaro degli esempi di come il tema della reazione sia presente nella mitologia "classica"; ogni volta che la volontà degli Dei non veniva rispettata, essi reagivano ribellandosi violentemente nei confronti dell'uomo, proprio come accadde a Prometeo, nonostante egli in realtà fosse un semidio.

lunedì 23 marzo 2020

LA STORIA DEL TERMINE "REAZIONE" STEP#02

Abbiamo già potuto constatare che il termine analizzato derivi dal latino; vanno fatte però le dovute precisazioni sul significato che esso aveva al tempo degli antichi romani.
Anche nei tempi in cui la lingua latina era parlata, "reagere" soleva avere diverse connotazioni.


Il verbo "agere" aveva il significato di condurre,trasportare,spingere; motivo per cui si utilizzava per esprimere gli spostamenti del bestiame, in particolare il condurre  il gregge a pascolare.
Il prefisso"re-" si potrebbe tradurre con "all'indietro", infatti questo prefisso veniva affiancato ai verbi per esprimere l'azione indicata dal predicato, ma effettuata al contrario; percio' l' espressione indicava l'atto del far tornare indietro il bestiame precedentemente spostato.
Fu solo col passare del tempo che il significato iniziò a trasformarsi in quello che più si avvicina al concetto che la parola reazione oggi ha: comiciò ad essere utilizzato anche per descrivere situazioni belliche e di conseguenza a conseguire l'accezione di opposizione nei confronti di qualcosa o qualcuno.


"La Libertà che guida il popolo" di Eugène Delacroix


Un'altra sfumatura degli innumerevoli utilizzi che questo termine possiede, risale al periodo della Rivoluzione francese; in cui si inizio' a chiamare i gruppi monarchici di opposizione politica, che miravano al ritorno dei valori feudali e delle istituzioni autoritarie dell'Ancien Regime, "reazionari ". Il termine in seguito divenne di uso comune durante la Restaurazione; dopo la caduta di Napoleone queste frange ultraconservative diventarono sempre più presenti ed insistenti tanto da arrivare a contrastare qualsiai tipo di progresso, anche in campo culturale e civile

STEP#01bis

Per la totale conoscenza dell'etimologia e del significato del termine reazione, è interessante scoprire come è tradotto nelle principali lingue europee.
Il termine mantiene praticamente in tutte le lingue la stessa radice di origine latina, persino in quelle non neolatine come l'inglese in cui la parola è composta dalla radice "re-" e dal sostantivo "action", indicando quindi un'azione che si ripete.
L' impronta latina all'interno di una lingua di origine celtica sembra derivare, stando a quanto detto dallo storico e linguista Charles Du Cange in varie opere filologiche, dal periodo della guerra dei Cent'anni, durante la quale gli inglesi furono influenzati dalla parola "réaction" tanto da inserirla nel proprio vocabolario.


Qui sono riportate alcune traduzioni del termine:

Inglese: Reaction
Francese: Réaction
Tedesco: Reaktion
Portoghese: Reaçao
Polacco: Reakcja
Spagnolo: Reacciòn



Fonti: https://www.etymonline.com/search?q=reaction
             https://www.cnrtl.fr/etymologie/reaction

Approfondimenti: https://it.wikipedia.org/wiki/Charles_du_Fresne,_sieur_du_Cange#Note

giovedì 19 marzo 2020

ETIMOLOGIA E SIGNIFICATO DEL TERMINE REAZIONE. STEP#01

Dal latino "reationem" sostantivo dal verbo "reagere",ossia agire in senso opposto.

Il termine "reazione" indica l'opposizione di un'azione ad un'altra avvenuta in precedenza; nell'uso comune del termine si reagisce per ribattere un'offesa, una violenza oppure di fronte ad un qualcosa di ingiusto.
Da questo significato centrale si articolano vari significati che la parola assume in ambiti scientifici e più tecnici: ad esempio, in chimica una reazione è la trasformazione della natura di una o più sostanze chiamate reagenti in nuove sostanze chiamate prodotti.
In fisica ,secondo il principio di azione e reazione,ogni forza agente in un determinato punto genera una forza reagente uguale e contraria.

Fonti:http://www.treccani.it/vocabolario/reazione/
             https://www.etimo.it/?term=REAZIONE&find=Cerca